L‘idea di ideare un progetto, creando, in primis, una sezione visibile dal sito internet, nasce dall’intento di promuovere una cultura favorevole all’inclusività, alla diversità e all’equilibrio di genere.

Questa necessità – che si palesa pressoché subito al Consiglio di Amministrazione, a causa soprattutto del limitato numero di donne professioniste in seno allo stesso – deriva dall’analisi del contesto delle professioni regolamentate e dalla constatazione che esso non ha compiuto un reale cammino in questa direzione.

È stato chiaro immediatamente che bisognasse partire dal coinvolgimento di tutti gli stakeholders. Dovevamo concentrare la loro attenzione su come questi temi fossero in grado di impattare il quotidiano della professione. Domandarsi come stereotipi di genere condizionassero ancora il lavoro e come gli stessi preconcetti si riversassero nella vita e nelle scelte di molte donne. Ma non solo; indispensabile era ricercare anche quegli ostacoli che più frequentemente si oppongono alla piena realizzazione lavorativa delle donne professioniste (ed es. conciliazione tempi di lavoro e familiari) e che di fatto riducono, ancora oggi, la crescita delle professioni regolamentate, chiamando fuori una buona fetta del capitale umano.

“I dati mostrano come una minor partecipazione femminile al mondo economico generi un impatto negativo non solo per le donne, ma per l’intera società. I servizi di supporto alla genitorialità e alla partecipazione delle donne al mondo lavorativo, sono direttamente correlati al tasso di fertilità, all’età media della popolazione, alle spese per le pensioni e infine al PIL. Stimolare positivamente e sinergicamente questi elementi significa generare valore per tutti: singoli cittadini e cittadine, imprese e istituzioni. – Ha dichiarato Giada Maldotti, Partner di BOSTON CONSULTING GROUP – BCG. “Questo aspetto risulta già chiaro per il mondo aziendale, che stanno investendo fortemente per sostenere genitorialità e sviluppo femminile. È auspicabile un allineamento costante con il mondo istituzionale, per garantire che gli investimenti e gli sforzi aziendali volti ad assicurare una sempre maggiore emancipazione femminile, siano sempre più riconosciuti e valorizzati.”

In tutto questo, ovviamente non era possibile trascurare la questione giovani, che, come sappiamo, comporterebbe la riscrittura di un patto per garantire un’entrata nel mondo professionale meno complesso e che consenta pari opportunità di crescita per tutti.

Sulla base di queste premesse, consapevoli che parlare di pari opportunità non fosse quindi solo una questione femminile, ma coinvolgesse anche altri status professionali con evidenti difficoltà realizzative, si profilava il progetto avente i seguenti obiettivi.

Il primo è consentire una indispensabile formazione sulle citate tematiche, per assicurare la presa di coscienza, da parte di tutti i professionisti, che esse non rappresentano un aspetto secondario della professione, ma in realtà costituiscono un cardine essenziale del suo sviluppo e della sua affermazione, specialmente in una società sempre più veloce, attenta e innovativa. 

Il secondo è quello di dare lustro, mese dopo mese, alle attività poste in essere, lasciando una traccia visibile delle stesse, e aggiornare colleghe e colleghi di quanto potesse accadere su questi temi, fornendo al contempo anche la funzione di tenere alto l’interesse e la partecipazione.

Il terzo, ma non certamente da trascurare, perché si sa, la forma è anche sostanza, è quello di creare visivamente un “luogo”, dove tutto ciò potesse risaltare e fosse fruibile in modo coinvolgente e lieve, attraverso grafica e immagini stimolanti.

Ed eccoci qui!

Siamo consapevoli che ci sia molto da fare per raggiungere tutte queste “mete”, ma sicuramente si tratta di un inizio di cui tutt* noi vogliamo esserne, allo stesso momento, testimoni, esecutori e porta-voce.